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continua con gli acquistiAlla fine di marzo del 1972 su tutte le navi della marina di Sua Maestà britannica venne abolita la razione giornaliera di rum. In tempi di navi di legno che richiedevano uomini di acciaio per tenerle a bada, per ben tre secoli, a partire dalla conquista inglese della Giamaica nel 1655, era garantita una pinta di rum per un marinaio di ogni ordine e grado e mezza pinta per un giovane fresco di imbarco. La razione, distribuita tra pranzo e cena, si chiamava “tot” e doveva sostituire la birra ed il vino ed in parte anche l’acqua.
Più comodo da portare a bordo, il rum garantiva una conservazione accettabile per il grado alcolico elevato, sicuramente più semplice della birra e dell’acqua che dopo poco risultavano poco gradevoli deperendo in gran fretta. Inoltre, serviva a rendere più accettabile la dura vita di bordo. Meglio marinai tranquilli, anche se meno vigili, durante le interminabili traversate.
Nel 1815 l’uso di serbatoi metallici rese più agevole e sicuro il trasporto dell’acqua e, a partire dal 1824, la maggiore diffusione del tè, e quindi la procedura di bollitura dell’acqua, fece ridurre la distribuzione serale di rum. Intanto la navigazione si faceva meno dura e così la vita di bordo che richiedeva marinai vigili e più pronti.
Meglio un buon tè che mezza pinta di rum. La sospensione definitiva del “tot” ci fu solo nella seconda metà del secolo scorso.
Naval Museum of Halifax (foto)
Marco Bonfitto
Dec 20, 2023
Me lo immagino, Horatio Nelson: nel castello di poppa della H.M.S. VICTORY, che sorseggia la sua “cup of tea” mentre valuta come affrontare la flotta napoleonica al largo di Cape Trafalgar… immagine che contrasta con quella dei suoi uomini stipati negli spazi angusti dei ponti sottocoperta, in cui l’aroma del té doveva comunque mitigare quello di certi effluvi corporali…