Il Masala Chai. Una antica bevanda ayurvedica.

Il masala nasce migliaia di anni fa in India. Senza tè.

Masala, infatti, in hindi significa miscela di spezie. Miscela che varia da preparatore a preparatore, diversa in ogni famiglia e suscettibile di enormi variazioni. Fondamentalmente, in proporzioni variabili, contiene: cannella, zenzero fresco e secco, noce moscata, cardamomo verde, chiodi di garofano, semi di finocchio, coriandolo e anice.

Il tè arriva quando gli inglesi decidono di iniziare a produrre tè, in modo indipendente dai cinesi, nelle regioni dell’Assam. Intorno al 1788 il botanico inglese Joseph Banks scriveva al Direttore della Compagnia delle indie che il tè, a suo parere, poteva ragionevolmente essere prodotto tra il 26° ed il 30° parallelo in India.

Ci sarebbero voluti altri 40 anni, all’incirca, perché il suggerimento venisse raccolto ad opera dei fratelli Robert e Charles Bruce durante la loro esplorazione dell’Assam nel 1823, per esattezza nella regione abitata dalla popolazione dei Singpho che già bevevano il tè dopo averlo fatto stagionare in modo differente dai cinesi. Iniziano le prove, gli incroci le interminabili discussioni sulla nomenclatura scientifica della pianta, che tra l’altro è sempre la stessa. Camellia sinensis o Camellia sinensis assamica sono infatti lo stesso arbusto. Alla fine, nel 1838-39 arrivano le prime casse di tè nero prodotte in Assam in Inghilterra. Immediatamente se ne intuisce il sapore ed il gusto gradevole che possono diventare un ottimo sostituto di quello cinese.

Con lo stesso successo venne aggiunto in quegli anni, in India, alla preparazione del Masala, diventando il Masala chai. Il gusto ricco ed intenso del tè nero Assam resisteva e si integrava con la forza ed i sapori degli altri antichi ingredienti. Le spezie in esso contenute potevano aiutare il sistema immunitario, rafforzare le funzioni gastriche ed intestinali, agire come antiinfiammatorio, ridurre gli stati di ansia e, grazie all’aggiunta del tè, ridurre la stanchezza cerebrale ed aumentare l’attenzione e la concentrazione intellettuale. Il latte aggiunto in India era di bufalo e non vaccino ed il tutto annaffiato da una buona dose di zucchero.